Puglia

La fillossera (1858-1862), determinò lo sterminio quasi totale dei vigneti. Il disastro produttivo ed economico non fu tuttavia completamente negativo; l'occasione in effetti fu propizia per apportate modifiche qualitative al sistema produttivo, ovvero di ricostruire i vigneti, in parte, seguendo le vecchie logiche per la produzione di vini da taglio e, in parte, puntando alla qualità con l'introduzione dei Vitigni Negroamaro e Primitivo. Il successo fu talmente grande e diffuso che ancor oggi questi vitigni rappresentano l'enologia pugliese nel mondo.

La produzione di vino della Puglia è oggi tra le più importanti in Italia in termini quantitativi. Per anni il vino della Puglia prendeva la via del nord, destinato ad altre regioni e ad altre zone dell’Europa, dove veniva utilizzato come vino “da taglio” per rinforzare i vini locali, conferendo colore, struttura e alcol. Da alcuni anni però la situazione sta cambiando e i produttori della Puglia hanno iniziato a produrre vino di qualità, nella consapevolezza dell’enorme potenziale vinicolo della regione.