Sardegna

La coltivazione della vite in Sardegna risale al tempo dei fenici, ma testimonianze di presenze greche, romane e cartaginesi hanno lasciato traccia nei secoli successivi. Alla fine del XIV° secolo, con l'importazione del Vitigno Vernaccia, la Sardegna vitivinicola inizia ad avere una svolta importante, anche grazie al Vitigno Vermentino introdotto poco più tardi. Poi, nel secolo successivo, è stata la volta del Cannonau, introdotto dagli Spagnoli (che da loro prende il nome di Alicante), e, a seguire, i Vitigni Bovale, Monica e Nasco. L'annessione della Sardegna al Piemonte diede nuovo vigore e fama all'enologia sarda, soprattutto grazie all'estensione nei territori vinicoli degli altri Vitigni Nuragus di Cagliari, Malvasia e Torbato, che hanno contribuito notevolmente all'esportazione dei vini sardi verso il Piemonte, l'Austria e la Francia.

In epoca più recente, nuove tecnologie enologiche messe a punto dai viticoltori sardi hanno consentito il rinnovamento del settore vitivinicolo, migliorando qualitativamente la produzione con vini rossi eleganti e strutturati e vini bianchi freschi e sapidi come il Vermentino di Gallura, molto apprezzato nelle tavole internazionali.